Psicomotricità Relazionale.
La psicomotricità relazionale è una pratica educativa di cura e prevenzione che accompagna, sostiene e aiuta il bambino in età evolutiva a raggiungere un percorso di crescita armonico, integrando tra loro gli aspetti motori, cognitivi ed emotivo relazionali.
La psicomotricità relazionale è indicata (per l’età evolutiva 0-9) per:
- potenziare competenze sensoriali e percettive del proprio sé corporeo e sviluppare una maggiore coordinazione
- elaborare stati emotivi e incrementare le competenze cognitive come memoria e attenzione
- favorire lo sviluppo di socializzazione, condivisione e rispetto delle regole, anche in piccolo gruppo
- rinforzare e creare relazioni con i pari e con l’adulto;
- facilitare l’apprendimento
Sai quali sono gli strumenti principali dello psicomotricista relazionale? Il gioco, la relazione e il gruppo!
In un setting curato e attraverso il gioco psicomotorio, il piacere del movimento e la relazione con coetanei e adulti, il bambino sperimenta le sue capacità motorie e cognitive; esprime i suoi bisogni, i suoi desideri e scopre il piacere di mettersi in gioco sperimentando tutto se stesso, superando e/o compensando le sue fatiche.
In base alle necessità e ai bisogni dei bambini, sebbene all’interno di una prospettiva di aiuto e di supporto più ampia, si propongono due tipi di intervento psicomotorio:
- in un gruppo omogeneo per fascia di età e per competenze;
- singolarmente, quando il minore sembra avere proprio bisogno di una relazione privilegiata con un adulto di riferimento.
Ecco come avviene la presa in carico:
- Iniziamo con un primo colloquio clinico anamnestico per un corretto inquadramento della situazione
- Proseguiamo con l’osservazione psicomotoria ed eventuale svolgimento di un test specifico
- Infine formuliamo la proposta di intervento con condivisione di un programma riabilitativo che tenga conto dei bisogni della persona, delle sue peculiarità, delle sue difficoltà e potenzialità. Nel programma di trattamento sono specificati gli obiettivi, i tempi, le modalità di svolgimento ed i costi.
Neuropsicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE).
La sigla TNPEE indica il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, cioè l’unico professionista dell’area della Riabilitazione che si forma sull’età evolutiva.
L’intervento del TNPEE è indicato (per l’età evolutiva 0-18) in caso di:
- Ritardo globale dello sviluppo
- Disturbo dello sviluppo della coordinazione motoria
- Disturbo dello spettro autistico
- Disturbi della regolazione
- Disturbi della relazione e della comunicazione
- Disturbi da deficit di attenzione, iperattività, impulsività
- Disturbi specifici di apprendimento
- Disturbi dello sviluppo intellettivo
- Disturbi neuromotori e sensoriali
Sai qual è lo strumento principale del TNPEE? Il gioco!
In un contesto ludico-educativo si promuovono le principali aree di sviluppo del bambino, facendo leva sull’instaurarsi di una relazione positiva e funzionale con il terapista.
Il TNPEE utilizza il corpo nelle sue componenti motorie, percettive ed espressive, mettendo in atto strategie di sintonizzazione e di imitazione per rispecchiare le capacità di agire del bambino. Tutte le tecniche sono basate sull’evidenza scientifica.
Ecco come avviene la presa in carico:
- Iniziamo con un primo colloquio clinico anamnestico per un corretto inquadramento della situazione
- Proseguiamo con l’osservazione psicomotoria ed eventuale svolgimento di un test specifico
- Infine formuliamo la proposta di intervento con condivisione di un programma riabilitativo che tenga conto dei bisogni della persona, delle sue peculiarità, delle sue difficoltà e potenzialità. Nel programma di trattamento sono specificati gli obiettivi, i tempi, le modalità di svolgimento ed i costi.